The Spoken Word Revolution

Marc Smith sull´invenzione dello slam e l´esperienza del Green Mill:
Dall´osservazione di noiosissimi reading di poesia nei primi anni ´80
sono arrivato a capire come una struttura migliore potesse essere fatta:
1- Quando ai poeti veniva offerto il microfono leggevano troppe poesie;
un pubblico può reggere 3 o al massimo 5 minuti di una poesia orribile
ma non 15; e sebbene capiti che un poeta fantastico possa talvolta
entusiasmare, per la maggior parte sono i poeti peggiori che vanno
avanti a mugugnare all´infinito.La prima regola che quindi ho posto è
non permettere ad un poeta di intrattenersi più del dovuto. Ho
incoraggiato il pubblico a urlare la propria disapprovazione, a
fischiare, lamentarsi per farli scendere dal palco.
2- La maggior parte dei reading di poesia erano mono-dimensionali-
nessuna sorpresa. Creando uno spettacolo con tre sessioni, ognuno con il
suo proprio carattere, al pubblico vengono date tre possibilità di
essere intrattenuti. Se il microfono aperto fallisce nel produrre
qualcosa di interessante la gente può aspettare per vedere se i poeti
ospiti nella seconda parte valgono l´attenzione. Se anche i poeti ospiti
fanno schifo c´è sempre l´ultima parte, la competizione. Trasformare un
reading di poesia in uno spettacolo è stata un´idea rivoluzionaria che
ha funzionato. "Spettacolo" è la ragione per cui lo slam ha avuto
successo, non la competizione.
3- La competizione era un pensiero secondario, un modo facile di
riempire l´ultima mezzora. Gli interventi del nostro ensemble di poeti
erano troppo corti ed era impossibile preparare pezzi nuovi per ogni
settimana. Così una notte abbiamo provato la competizione e bingo! -
tutti, anche che era li solo per bere si fermò ad ascoltare. Avresti
potuto sentire uno spillo cadere. Così lo abbiamo ripetuto la sera
seguente e così via
Penso che gli show al Green Mill come ad una forma d´arte in sé. Dal
momento in cui varchi la porta al momento in cui rimetti piede sulla
strada, è uno spettacolo, e tu ed ogni cosa che succede è parte
dell´azione. Il protagonista è il pubblico. Gli antagonisti sono i
poeti. Lo slam è caos organizzato.
Guardando questi sedici anni di slam, io credo che ancora crei
l´opportunità per poeti underground e principianti di farsi sentire, è
aperto ad ogni tipo di persona. Aiuta a creare una comunità di poeti
performanti per promuovere i propri nuovi lavori ed evolvere la propria
creatività. Ha mostrato e tuttora mostra al mondo che l´incontro tra
performance e poesia è un´ottima cosa. Riporta la passione in una forma
d´arte che stava diventando un po´ troppo un elitario esercizio
intellettuale.
Ha unito persone oltre ogni aspettativa. Ha riunito comunità di persone
che condividono la passione per la creatività, le parole e la
performance che si è trasformato in un movimento globale che promuove
libertà di parola e la celebrazione del comune spirito umano. È una
famiglia di persone diverse che hanno imparato ad accettare le proprie
differenze, per confrontarsi e rimanere parte della famiglia.
Lo slam ha coinvolto persone comune all´amore per l´arte e la
performance, con parole e idee, con le persone che pronunciano parole e
persone che ascoltano, ha dato scopo e direzione. Ha sfidato a esaminare
se stessi, prendersi la propria chance, entrare in contatto con persone
e idee che altrimenti non si sarebbero mai incontrate.
Da "The Spoken Word Revolution" trad. skrim
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